Apocalisse

Il termine apocalisse evoca in noi scenari tragici e immagini di distruzione totale. Una sorta di fine del mondo dalla quale non possiamo fuggire e alla quale non vi è rimedio. Anche il libro di Giovanni effettivamente non scherza, difficile, complesso, simbolico fino ad essere o troppo facilmente interpretabile o assolutamente misterioso; ma anche nella sua complessità contiene messaggi di una straordinaria forza evocativa e rivelativa. 
Apocalisse. 
In greco il termine Apocalipto vuole però dire una cosa completamente opposta significa infatti rivelazione. 
Già la rivelazione che Giovanni ha in una notte da una visione che gli mostra la Gerusalemme celeste quella eterna, quella del compimento finale. Una visione talmente complessa da risultare difficilmente spiegabile con le parole o le immagini, così complessa da renderla, a tratti,confusa e caotica. Eppure in mezzo a questa confusa complessità vi sono momenti di lucida e perfetta rivelazione come il versetto di oggi : “ Ecco, io faccio nuove tutte le cose. 
Messaggio. 
Stupenda sintesi del messaggio di Salvezza che il Maestro vuole donarci. In un mondo come il nostro dove il consumismo ha radicalmente trasformato tutto, dove il nuovo fa rima con novità, Gesù ci dice il contrario. Il nuovo non è la novità ma il cambiamento radicale del preesistente. L’uomo nuovo non è un altra creatura ma la stessa che ha accettato un nuovo orizzonte, un nuovo stile di vita, quello di Gesù stesso. 
Cercatori. 
Eccoci a noi allora cercatori del 2000 e dintorni siamo chiamati alla ricerca del nuovo che non rinnega se stessi, anzi che parte da se stessi per arrivare alla novità. Non solo al Maestro non importa chi o cosa siamo ma anzi parte proprio da lì per ricostruirci, per rivelarci chi siamo realmente parte dalle nostre storie qualunque esse siano in qualunque luogo o condizione noi si sia proprio perché noi SIAMO e questo è il fondamentale. La novità è rappresentata da Gesù stesso che noi siamo invitati ad accettare, invitati e non obbligati ad accogliere. Solo attraverso questo passo fondamentale di accettazione potremmo essere ricostruiti da questa fantastica Opera di misericordia che è appunto:
Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
Claudio