Sant’Ambrogio

Gesù oggi sembra sfuggire, sembra isolarsi, sembra voglia scrollarsi via tutto quell’appiccicume interessato che lo circonda.

Interessi.
Vi è appena stata la moltiplicazione dei pani, moltiplicazione avvenuta con la solita abbondanza di Dio e la gente ne è rimasta talmente colpita che vorrebbe eleggere re proprio quell’uomo che ha dato loro da mangiare gratis e tanto. Gesù però non ci sta, lui non è venuto per farsi eleggere re pagando dazio e offrendo cibo gratis a tutti, anzi il Suo progetto è molto differente; restando sul lato gastronomico sarà Lui stesso a diventare pane. Ma questo non solo non è ancora capibile ma è anche ancora prematuro e per questo il Maestro se ne va. Gesù è superiore all’elogio interessato, al facile trionfo, all’elezione per acclamazione, al consenso generale. Gesù non è il politico del 2000 e dintorni che fa del suo progetto oggetto di consenso personale o che va alla ricerca della facile ricetta per essere popolare ( in questo caso basterebbe riempire la pancia a gratis alle persone e già sei sul treno per palazzo Chigi ), al Maestro interessa qualcosa di più raro e prezioso il benessere dell’uomo. Per quanto mi sforzi non riesco proprio a trovare in questo periodo qualche figura che possa anche solo lontanamente avere in mente il bene comune. Faccendieri, giullari, moralisti tutti improvvisati, stanno cercando di cavalcare oltre che la demagogia anche l’ingenuità per non dire stupidità delle persone alla ricerca del benessere personale.

Ambrogio.
Altra figura di oggi è Ambrogio che la tradizione milanese venera da sempre come maestro e pastore. La sua storia però sembra contraddire quella di Gesù. Ambrogio, infatti, è stato eletto per acclamazione al termine di un discorso sicuramente ispirato sul bene comune della città di Milano. Ambrogio ha tentato di fuggire a questa responsabilità ma lo stesso imperatore lo ha obbligato al servizio episcopale. Contraddizione o differenza di valori nelle persone? Gesù sarebbe stato sicuramente il massimo se parliamo di valori ma Lui è fuggito.

Programma.
Fuggito perché la missione di Gesù era profondamente diversa; non era il governo di un gregge ma la salvezza di ciascuna pecora del gregge perfino quella perduta, lontana, assente, malata, sbagliata e per farlo doveva calarsi in profondità nell’uomo, in tutti gli uomini, scenderne nel cuore e nella mente, amarlo e non governarlo, perdonarlo e non condannarlo. Gesù non ci guida verso qualcosa ma ci salva mostrandoci il mistero di Dio che altro non è che il Suo volto di Padre e lo fa con ciascuno non con una massa.

Claudio Savi