Un Segno

Interessante notare un particolare raro nel Vangelo ed è quello che in questo caso il segno che il Maestro sta per fare parte proprio da Lui e non dalla richiesta del cieco. Infatti il cieco è fermo nel suo stato, forse rassegnato, non chiede nulla.

 

Profonda consapevolezza.

Sa bene questo sfortunato uomo che, proprio come dice lui, “da che mondo è mondo nessuno può ridare la vista ad un cieco nato”. Infatti non vi è nessuna possibilità umana allora come ora che uno che nasce cieco torni a vedere. Nemmeno ora con tutte le conoscenze mediche e tecnologiche riusciamo a ridare la vista a uno che nasce cieco. Questa consapevolezza radicata nell’uomo che sta mendicando gli fa ritenere inutile disturbare il Maestro il quale prende l’iniziativa. Sa bene quell’uomo che in fondo lui è una creatura e non il creatore.

Segno.

Gesù invece con questo segno ci ricorda che Lui è il creatore e lo fa anche attraverso un altro piccolo particolare; quello del fango. Si proprio il fango, come all’inizio, perché dal fango viene tratto l’uomo e poi “animato” dal soffio divino, come dal fango fatto per l’intervento divino – sputó per terra e ne fece del fango – il cieco riacquista la vista. Gesù lascia intendere in modo inequivocabile che Lui è Dio e chi per primo riesce a capirlo è proprio quell’uomo razionale, intelligente, profondamente consapevole che nessuno uomo può dare la vista ad un cieco nato.

Eccoci a noi adesso amici, ricordiamoci di questo segno e riprendiamo consapevolezza che alla fine e al di là di tutto noi non siamo dei ma siamo creature che hanno bisogno di trovare o ritrovare quella luce che è Gesù che ridona colore e consistenza alla nostra vita al di là del buio più profondo in cui essa sia sprofondata o sia nata perché nemmeno un cieco nato può restare cieco se incontra Gesù.

Claudio