Raffaello Sanzio - Lo sposalizio della Vergine

Due persone innamorate

26 giugno 2022
III DOPO PENTECOSTE (C)
Matteo 1,20-24

Riflessione a cura di don Erminio Villa

1. Due persone innamorate

Siamo a Nazareth, nella bottega di carpenteria di proprietà di Giuseppe: sangue nobile, mestiere umile, cuore innamorato. 

Lui è innamorato di quella donna silenziosa: nessun sangue dinastico a casa di lei, nessuna risonanza nel nome del suo villaggio, nessun segno che lasciasse trasparire il mistero di una bellezza celata. 

Lei si chiama Maria, lui Giuseppe: insieme si chiamano con le sillabe povere dell’amore nobile.

Lui e lei. Più l’Altro. Tradimento? Vergogna? Sospetto? Giuseppe, uomo giusto che sogna e ama, non parla e agisce. 

Prima che andassero a vivere insieme Maria si trovò incinta

Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l’inconcepibile, il proprio Creatore. L’amore ha un prezzo e ben presto Giuseppe lo intuisce. Maria deve uscire dalla sua vita, è bene dirsi addio, cancellarla dai sogni. Lei, nel suo grembo profumato d’eternità, custodisce un figlio e Giuseppe non lo sa. Nessun uomo potrebbe mai accettare un altro tra lui e la sua donna amata. 

2. L’amore esigente

Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito. Ed entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto. 

Vive il conflitto tra la legge di Dio che ribadisce più volte: toglierai di mezzo a te il peccatore e l’amore per quella giovane donna

Giuseppe è innamorato di Maria, non si dà pace, continua a pensare a lei, a sognarla di notte. Ma basta che la corazza della legge venga appena incrinata, scalfita dall’amore, che lo Spirito irrompe e agisce. 

Mentre stava considerando queste cose, ecco che in sogno un angelo…Giuseppe, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, non parla ma sa ascoltare i sogni che lo abitano: l’uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. 

Giuseppe fece come gli aveva detto l’angelo, sceglie l’amore per Maria, perché «mettere la legge prima della persona è l’essenza della bestemmia» (Simone Weil). 

E in questo modo è profeta che anticipa e prepara le scelte che farà Gesù, quando infrangerà la legge del sabato per guarire il dolore dell’uomo. 

Eccoli i giusti: «la nostra unica regola è l’amore; lasciare la regola ogni volta che essa è in contrasto con l’amore» (sorella Maria di Campello) 

3. Davanti al mistero 

Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto a un uomo, ci va da donna innamorata, con il suo cuore di carne, in tenerezza e libertà. Maria e Giuseppe, poveri di tutto ma non d’amore, sono aperti al mistero proprio perché se c’è qualcosa sulla terra che apre la via all’assoluto, 

questa cosa è l’amore, luogo privilegiato dove arrivano angeli. Il cuore è la porta di Dio. 

Giuseppe prende con sé Maria e il bambino, quel figlio che non ha generato, di cui però sarà vero padre perché lo amerà, 

lo farà crescere, lo farà felice, gli insegnerà il mestiere di uomo, e a sognare, e a credere nell’amore. 

Giuseppe non ha sogni di immagini, ma sogni di parole. Un sogno di parole è offerto anche a tutti noi: è il Vangelo. 

E sono offerti angeli: in ognuna delle nostre case Dio manda i suoi messaggeri, come in quella di Maria; invia sogni e progetti, come in quella di Giuseppe. 

I nostri angeli non hanno ali, sono le persone che condividono con noi pane e amore; vivono nella nostra casa ma sono messaggeri dell’invisibile e annunciatori dell’infinito: angeli che nella loro voce portano il seme della Parola di Dio.

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don Erminio