La danza del leone

Lyn era una ragazza di sedici anni, di origine cinese. Viveva a Milano da un anno, da quando la madre era morta e lei era partita dalla Cina insieme alla nonna. Una volta in Italia, Lyn decise di iscriversi al liceo linguistico con indirizzo per le lingue asiatiche; ma la sua vita di studentessa era complicata dal fatto che tutte le sere fosse costretta a lavorare in un ristorante tipico cinese come cameriera, per aiutare la nonna a pagare l’affitto e le spese. Nonostante ciò, Lyn amava studiare ed era una ragazza molto curiosa. Per lei, il vero problema non erano i libri, bensì i compagni di classe, che spesso e volentieri la prendevano in giro per le sue origini e per gli errori che commetteva nel parlare. Per fortuna, Lyn aveva una grande passione, nella quale trovava rifugio tutte le volte che la sua vita le sembrava troppo pesante: infatti, praticava da molti anni il kung fu e ultimamente aveva iniziato ad esercitarsi nell’arte della danza del leone, una danza tipica del capodanno cinese, molto difficile da padroneggiare; danzando, ella riusciva ad esprimere tutte le sue emozioni e a liberarsi da tutti i suoi problemi.
Una sera, mentre lavorava come di consueto al ristorante, Lyn si accorse che a uno dei tavoli erano seduti alcuni ragazzi della sua scuola, tra cui il ragazzo che le piaceva. Il proprietario del ristorante, vedendola distratta, la invitò in modo poco gentile a darsi una mossa e così la ragazza, seppur controvoglia, si avvicinò al tavolo dei compagni per prendere l’ordinazione; appena la riconobbero, i ragazzi iniziarono a ridere e a prenderla in giro, tutti tranne il ragazzo che le piaceva, il quale non disse nulla; ma Lyn, essendo al lavoro, non poté che rattristarsi e rimanere in silenzio. Il giorno seguente, la voce si era già sparsa per tutta la scuola, e Lyn fu oggetto di molti commenti e battute poco simpatiche. All’uscita da scuola, Lyn incontrò un ragazzo che distribuiva dei volantini riguardanti il capodanno cinese e, incuriosita, decise di andare a vedere i preparativi. Quando arrivò sul luogo vide un capannone e, una volta entrata, si ritrovò in un mondo colorato e caotico: alcune persone stavano preparando i costumi, altre facevano esercizi di coordinazione, altre ancora spostavano strani oggetti. Estasiata da questo nuovo mondo, Lyn prese l’abitudine di tornare ogni pomeriggio a sbirciare i preparativi dell’evento, finché un giorno uno dei membri del comitato direttivo, avendo notato la sua assidua presenza, le propose di entrare nello staff, ed ella accettò senza pensarci due volte. Avendo ottenuto il permesso di esibirsi nella danza del leone, Lyn si sottopose per giorni a un duro allenamento, ma il suo entusiasmo era più forte di qualunque fatica.
Finalmente arrivò il giorno del capodanno cinese. La musica cominciò a riecheggiare per le strade affollate della città; il momento della danza si avvicinava. Lyn si infilò agile sotto il suo bellissimo costume e sentì una scarica di adrenalina percorrerle la spina dorsale mentre la musica risuonava nelle sue orecchie. Quando fu il momento, le sue gambe cominciarono a muoversi veloci e con grande abilità riuscì ad eseguire tutti i passi e le coreografie, comprese quelle più difficili. Quando la musica finì, Lyn si sentiva leggera e finalmente felice. Ma appena tolti il costume e la maschera, ella si trovò di fronte i ragazzi che a scuola la perseguitavano con insulti e derisioni. Li guardò intimorita, pensando che l’avrebbero fatto anche quella volta. Ma al contrario, vide disegnarsi sui loro volti dei grandi sorrisi ed essi iniziarono a riempirla di domande e di complimenti per la sua difficile esibizione. Piena di gioia, Lyn li perdonò per tutto ciò che avevano fatto, iniziò a rispondere a tutte le domande, e accettò perfino di insegnare loro qualche tecnica. Una volta finita la festa, mentre tutti si disperdevano, il ragazzo che le piaceva trovò finalmente il coraggio di parlarle: le chiese scusa per non averla difesa in precedenza e le confessò il suo amore. Lyn non era mai stata così felice e così orgogliosa delle proprie origini.

Scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci”, classe 3B