Divina Maternità di Maria

La maternità divina di Maria

19 dicembre 2021
DELLA DIVINA MATERNITÀ DI MARIA (C)
Luca 1,26-38

Riflessione a cura di don Erminio Villa

1. La maternità divina di Maria

La divina maternità di Maria non è opera dell’uomo, perché Maria è vergine, ma è opera dello Spirito, frutto dell’intervento creatore di Dio. 

Ce lo ricorda Luca, che ci rimanda a quel dialogo tra l’angelo Gabriele e la vergine di Nazaret nel quale emerge con straordinaria limpidezza che la maternità di Maria è dovuta all’intervento creatore dello Spirito: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo“. 

Maria ha concepito per opera di Spirito Santo: così la Chiesa confessa la sua fede nel Credo e rivolge la sua preghiera alla Madonna nell’Angelus. Se con la prima creazione dal caos degli inizi ha preso forma l’ordine mirabile dell’universo, con la seconda e nuova creazione il Figlio eterno di Dio è diventato uomo come noi e per noi. 

Così, per opera dello Spirito Santo che è il vincolo d’amore eterno tra il Padre e il Figlio, l’incarnazione del Verbo rappresenta il compimento supremo, inatteso e sorprendente, della creazione, e di tale creazione, principio della storia umana, costituisce il centro vivo e vitale. 

2. La maternità umana di Maria

Un secondo aspetto della maternità divina di Maria evidenzia Luca, quando parla dei pastori che trovarono ”Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia“. E’ l’aspetto umano della maternità divina: con la forza e la tenerezza della sua femminilità c’è tutto il suo amore verso il bambino: “l’avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia“. 

L’evangelista è essenziale, ma a noi è lecito pensare anche ad altre forme concrete dell’amore materno verso suo Figlio: baci, carezze, abbracci, sguardi, parole… Come e più di ogni altra mamma! E’ a questa intensissima umanità del rapporto materno di Maria nei riguardi di Gesù che fa riferimento anche la Chiesa, riprendendo le parole di un’altra donna, che ha detto: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha nutrito, Cristo Salvatore del mondo“. 

3. La maternità spirituale di Maria

Maria non solo ha concepito per opera dello Spirito Santo e ha dato la sua carne umana al Figlio di Dio, ma ha anche consegnato tutta se stessa al disegno del Padre e all’azione dello Spirito Santo. Ha detto con piena libertà e tutto l’amore il suo “eccomi” alla volontà di Dio, come “serva del Signore”.

Dice sant’Agostino, “Maria, se fu beata per aver concepito il corpo di Cristo, lo fu maggiormente per aver accettato la fede nel Cristo”. E ancora: “Di nessun valore sarebbe stata per lei la stessa divina maternità, se lei Cristo non l’avesse portato nel cuore, con una sorte più fortunata di quanto lo concepì nella carne” (La Santa Verginità, 3,3). 

E di nuovo: “Maria è beata perché ha ascoltato la parola di Dio e l’ha osservata. Ha custodito infatti più la verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo. Cristo è verità, è carne; Cristo è verità nella mente di Maria, Cristo è carne nel grembo di Maria” (Discorso 25,7-8).

Maria santissima è vera madre di Dio, la Theotòkos, con la sua fede, prima e più ancora che con la sua carne umana. Proprio questa fede Maria fa crescere nel suo cuore, ricordando, riconoscente e commossa, le grandi cose fatte in lei dall’Onnipotente e spingendo con coraggio e disponibilità piena il suo sguardo sul futuro del bambino. 

La maternità spirituale di Maria, di colei che è beata per eccellenza perché ha creduto, è motivo di vera gioia e di consolazione profonda anche per noi: anche noi, come Maria, possiamo e dobbiamo far crescere la fede nel nostro cuore facendo memoria grata dei doni del Signore, primo fra tutti quello della chiamata alla fede. 

Ci è dato, nello spirito, di avvicinarci al mistero della maternità divina di Maria, condividendolo. Ce lo ricorda S.Ambrogio: “Ogni anima che crede concepisce e genera il Verbo di Dio e riconosce le sue opere… Se c’è una sola madre di Cristo secondo la carne, secondo la fede, invece, Cristo è il frutto di tutti, poiché ogni anima riceve il Verbo di Dio…” (Commento su Luca 2, 26).

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don Erminio