La Parola: una chiave

A volte, quando riceviamo un invito a partecipare a qualche cosa che non conosciamo, svogliatamente decliniamo la proposta presentando banali scuse. E’ quello che feci anni fa;  poi nel 2016 un po’ per curiosità e un po’ per non essere troppo scortese con mia moglie accettai di partecipare all’Ascolto delle Dieci Parole.

Aprivo la porta della Chiesa di San Magno e mi sedevo circondato da tante altre persone che non conoscevo e che come me erano in attesa. Poi arrivava Padre Francesco, era come un fulmine a ciel sereno, ci svegliava dal letargo, ci scuoteva, e dopo un oretta di catechesi tornavo a casa più contento senza sapere il perché, forse perché avevo capito qualche cosa che non conoscevo e che ci è stato spiegato, il più delle volte stupendoci.

Una serata dopo l’altra sono trascorsi ben quindici mesi ad ascoltare le tante Parole di Padre Francesco che ci ha fatto capire le mille sfaccettature dei Dieci Comandamenti.

Ah!… quanto ignorante sono stato per settanta e passa anni.

Il percorso è terminato poche giorni fa ad Albino e giunto alla fine mi chiedo che cosa Le dieci Parole hanno significato per me?

Mi rispondo, che sono state come aprirmi una porta, restare meravigliato di tutto ciò che ho appreso di nuovo e che non conoscevo, e anche se il più delle volte facevo fatica a seguire le  parole di Padre Francesco e mi perdevo, il solo ascoltare continuamente la Parola di Dio mi faceva sentire bene. Ma non è forse quello che noi desideriamo più di ogni altra cosa nella vita? La fede in Gesù Cristo non ci costa nulla e ci rende felici.

Una ulteriore esperienza è stata la lettura della Bibbia che fino a due anni fa, forse, non avevo mai aperto. E’ stata una grande sorpresa e se il più delle volte mi incasinavo nel cercare di capirla è stato bellissimo quando riuscivo ad interpretarla, come per esempio, leggendo recentemente il libro sapienzale del Siracide mi stupivo di quanta saggezza e sapienza contenessero i suoi scritti che risalgono a più di 2200 anni fa. Che peccato scoprirli a settantadue anni, mi consolo con il proverbio…… “meglio tardi che mai”.

A Padre Francesco un grazie da Mario per avergli dato una chiave per aprirgli una porta. A tutto lo Staff che ha reso possibile tutto il cammino un abbraccio.

Mario