Lasciamoci il tempo

I miei occhi grondano lacrime *
notte e giorno, senza cessare.

Da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo *
da una ferita mortale.

Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;…
Ger 14:17-18

Così scrive Geremia nell’ottavo secolo avanti Cristo a proposito della conquista babilonese di Gerusalemme.
Orrore, orrore e ancora orrore. Cambiano le città, scorrono i secoli ma nulla si modifica. Il sangue è sempre quello innocente, la rabbia è sempre potente, la voglia di vendetta è sempre più giustificata.
Il demonio conosce bene i tempi dell’uomo e sa che le reazioni a caldo sono sempre state le sue azioni; quelle che portano ancora più divisione, ancora più sangue, ancora più violenza.
Lasciamoci il tempo per piangere, per avere paura, per soffrire, per chiederci il perché in una inutile ricerca di una giustificazione.
Lasciamoci avvolgere dal dolore come un sudario. Anche il Maestro è rimasto avvolto dal Suo sudario tre giorni prima di ripiegarlo e risorgere. Anche il Maestro si è dato il tempo.
Adesso allora sia il tempo del silenzio, del pianto e non quello degli esperti del dopo, del potevamo prevenire, del “lo si sapeva”…e soprattutto non sia il tempo delle decisioni inopportune ed affrettate.
Lasciamo che il velo cali su questa città violate, su queste vittime innocenti, su queste famiglie distrutte, sulle nostre paure, sui nostri sogni…lasciamoci il tempo.
Raccogliamoci dove possibile nella preghiera, qualunque essa sia perché nessun Dio ammette per se stesso la cattiveria e la crudeltà, perché l’ unico modo che abbiamo per vincere il demonio è stare il più uniti possibile al Padre celeste.
Claudio