Affezione: attratti a Sé

AFFEZIONE – attratti a Sé

Non ho come i Magi
che sono ritratti nelle immagini
dell’oro da donarti.
Dammi la tua povertà.
Non ho nemmeno, Signore,
la mirra dal buon profumo
e neppure l’incenso in tuo onore.
Figlio mio, dammi il tuo cuore.
(Francis Jammes)

E’ un concentrato di affetti attorno a quel “luogo” (Mt 2,9b). Tutti ne sono toccati; nell’intimo.

Colui che è nato” (Mt 2,2a) è meta di ricerca, di desiderio. Tutti Lo vogliono trovare, raggiungere. E’ centro affettivo, nevralgico per ogni uomo.

Alzati perché viene la tua luce” (Is 60,1a). L’evento non può rimanere avvenimento spento. Risveglia l’altrui libertà, muove le coscienze. L’io è investito, rivestito, da questa luce. Egli-luce.

Occorre rialzarsi, guardare il cielo, leggere i segni dei tempi. I Magi furono attenti osservatori, dottori, scienziati, investigatori. Investigarono i segni.

Quei Magi “vennero da oriente” (Mt 2,1b). Si misero in movimento, “camminarono” (Is 60,3a), investendo tempo e risorse. Mette in movimento l’evento, richiama a .

Furono come attratti, magneticamente, in quel luogo, in quella capitale, in quella regione. si sentirono chiamati e con-vocati.

Videro “spuntare la sua stella” (Mt 2,2b), e arrivarono nella capitale attendendosi un evento regale. Si immaginarono grandi trionfalismi, un popolo in festa. Si imbatterono nel re di allora, scontrandosi con logiche di potere lontane da loro. Forse si imbarazzarono pure per i doni che portarono.

Alza gli occhi intorno e guarda” (Is 60,4a). Essi stessi furono oggetto di profezia. Mai, infatti, si può pretendere di contenerla. Guardarono, videro più che la stella; “videro il bambino” (Mt 2,10a).

Essi videro che finalmente era “apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini” (Tt 2,11). Videro l’evento, attratti come in un affetto. Si affezionarono, perché toccati nell’intimo, nella profondità. Il cuore è in grado di avvertire la realtà, prima ancora che la mente.

Questa visione produsse “una gioia grandissima” (Mt 2,10b) in loro. “Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore” (Is 60,5a). L’affetto produce un intra-movimento. E’ una cardiopatia – un movimento di cuore, affezione di cuore.

L’anti-affezione è manifestata in Erode, che alla notizia “restò turbato” (Mt 2,3a). Il poveretto ci rimase male. I neo-Erodi, nemici dell’affetto, sempre accompagneranno la storia, ostacolo al cammino.

L’adorazione solo, motivo del viaggio di quei Magi, ci salva dall’immobilismo, dalla cecità e dall’egoità.

Perché in grado di ri-centrare l’affezione in un Altro da noi.

Alessandro