Cieco nato

Mi sono sempre chiesto quale improvvisa esplosione possa avere invaso la mente e il cuore di questo uomo che improvvisamente si trova innondato dalla luce e dalle visioni, quale shock debba avere vissuto la sua mente e quale incredibile cambiamento abbia sofferto il suo mondo in virtù del dono della vista ricevuto.

Ombre.

Quando un uomo diventa cieco mantiene nella mente e nella memoria le immagini del mondo ciò rende tutto senz’altro più doloroso ma permette di parlare la stessa lingua, di avere le stesse sensazioni di poter parlare di un albero e sapere di cosa veramente si parla. Permette di godere, magari fra le lacrime, della descrizione minuziosa e attenta di un cielo azzurro o di un mare mosso, di una montagna in primavera o del gioco di un cucciolo uomo o animale che sia.

Ma il cieco nato queste fotografie mnemoniche, questi ricordi non li ha. Forse avrà il concetto di albero, di sole, di mare, di montagna, di cucciolo ma non potrà avere la visione di questi. Potrà aver esplorato con gli altri sensi queste cose, potrà avere la sensazione del bagnato, del caldo ma non avrà mai il ricordo dell’acqua che scorre su un corpo o della pelle abbronzata. Non sa di sicuro cosa sia l’azzurro del cielo o il rosso del tramonto. Per lui questi sono non sensi, descrizioni che non si accompagnano a nulla. Questa persona vive in un mondo che si è dovuto costruire da solo, cosa è come sia un albero può solo immaginarlo nella sua autocostruzione è così per tutto il resto. Il mondo per queste persone è un buio costante animato da sfumature di nero che hanno la forma di quello che sono riusciti a costruire ma che non è detto corrispondano alla realtà dell’oggetto. Chissà come immaginano l’albero se non ne hanno mai visto uno…

Luce.

Improvvisamente in questo mondo così costruito, basato su ciò che sei è riusciti a definire senza nessuna altra possibilità di verifica che se stessi,  irrompono i  colori, irrompono le forme… Quale radicale devastazione scoprire come è fatto veramente un albero, cosa significa colore, quanto male fa questa luce così faticosamente agoniata ? Il tuo mondo dove è finito ? Le tue certezze dove sono andate ? Sei veramente contento di un cambiamento così radicale che devasta tutto quello che hai faticosamente costruito in tutta la tua vita?

Vedenti.

Siamo così sicuri che il cieco abbia apprezzato subito e tutto o diamo per scontato che scoprire di vedere lo abbia reso felice? Noi certi di cosa significa vedere sappiamo che questo può solo rendere felici. Noi vedenti e viventi nella luce non possiamo pensare diversamente. Ma lui, il cieco nato, il cui mondo è crollato miseramente davanti alla luce, le cui certezze si scontrano con la realtà oggettiva delle forme e dei colori, lui il cieco cosa ha veramente provato…

Non ho risposte ma solo domande una dietro l’altra. Come le domande che continuano a sorgermi nel faticoso cammino dietro al Maestro. Perché ogni giorno è come aprire gli occhi per la prima volta, scoprire che tutte le tue costruzioni, le tue idealizzazioni si scontrano con la verità oggettiva della fede, come scoprire cosa significhi azzurro dopo averlo solo immaginato.

Così mi sento nel faticoso camminare della quotidianità, come il cieco che ha potuto vedere ma che è ancora schiacciato, turbato, sconvolto, ribaltato dalla luce e dalla realtà oggettiva della fede.

Claudio